
La melanzana perlina: di stagione anche in inverno (viene infatti coltivata tutto l’anno in Sicilia), è una melanzana dolce e praticamente senza semi, adatta ad essere cucinata davvero in molti modi.
La mia migliore amica per Natale mi ha fatto recapitare un cesto (enorme) pieno di frutta e verdura meravigliosa, tra cui appunto le deliziose melanzane perline. Ora: io sarò anche nordica, ma la melanzana è uno dei miei ortaggi preferiti (l’unico modo in cui NON la mangio è fritta, perché detesto il fritto).
Ho approfittato quindi di questo ben di dio per mettere in pace la coscienza dopo arrosti e capponi, e preparare questo stufato – piccante, denso, saporitissimo e … vegano (… e comunque, la neve di questi giorni mi ha impedito di raggiungere il macellaio :D). In ogni caso, sia che desideriate preparare un piatto vegano (senza bisogno di fermentare roba strana o ingozzarvi di glutine extra tipo seitan), sia che vogliate semplicemente gustarvi un piatto che è una bomba di sapore, questo stufato è per voi.
Non troppo complicato da preparare e pronto in venti minuti circa: non lesinate sulle spezie, perché, come dico sempre, senza è proprio un’altra cosa….

Ingredienti:
- Melanzane perline: 3-4
- Polpa di tamarindo: un bel quadretto (oppure la polpa di due tamarindi freschi)
- Cocco fresco (o a scaglie): 30-40 g.
- Coriandolo (macinato o semi): 1 cucchiaino
- Cumino (macinato o semi): 1/2 cucchiaino
- Concentrato di pomodoro: 1 cucchiaio
- Olio ( di semi): 2-3 cucchiai
- Semi di senape: 1/2 cucchiaino
- Aglio: 1 spicchio
- Zenzero fresco: 1 pezzo (3 cm)
- Curry indiano o pakistano (piccante): 1 cucchiaio
- Cipollotto: 1 grosso o due piccoli
- Curcuma: 1/2 cucchiaino
- Zucchero di canna: un pizzico
- Sale
- Un ciuffetto di foglie di coriandolo
Per il riso:
- Riso basmati: 125 g.
- Acqua: 200 ml
- Sale
- Un pezzetto di scorza di limone non trattato
- Una capsula di cardamomo verde
- Un cucchiaio di succo di limone
Per 2 porzioni

Mettere a bagno la polpa di tamarindo in una tazzina di acqua bollente.
Lavare e spuntare le melanzane, tagliarle a metà e quindi a tocchi di 6-7 cm. (io le pelo anche, ma non è necessario).
In un pentolino tostare a secco il cocco grattugiato: quando comincia a colorirsi, unire i semi di coriandolo e di cumino e tostare bene il tutto. Ancora calda, trasferire la mistura in un grinder con un goccino d’acqua e frullare fino ad ottenere una pasta.
Versare l’olio in un tegame di terracotta; unire i semi di senape e, quando scoppiettano, aggiungere l’aglio tritato insieme allo zenzero, il curry e il concentrato. Rosolare il tutto, aggiungendo un po’ d’acqua se si asciugasse troppo.
Unire quindi il cipollotto, mondato ed affettato sottilmente, spolverando con un pizzico di zucchero e con la curcuma. Dopo ca 10 min unire la pasta al cocco preparata prima; continuare a cuocere amalgamando bene tutti gli ingredienti, quindi mettere in pentola le melanzane. Rimestare bene; versare un bicchiere di acqua, la polpa di tamarindo (sciolta e passata da un colino, in modo da raccoglierne il più possibile eliminando filamenti e parti dure) e salare.
Abbassare la fiamma e cuocere con coperchio fino a che le melanzane siano ben cotte. Aggiungere le foglie di corandolo tritate.
Per il riso, sciacquarlo bene, più volte, e farlo scolare (l’acqua deve essere trasparente).
Versare in una pentola l’acqua e portarla ad ebollizione. Inserire il riso, il cardamomo, la buccia di limone e un pizzico di sale. Chiudere bene il coperchio e cuocere a fiamma bassa finché l’acqua non sia assorbita (dieci min. ca) e il riso cotto.
Versarlo in una ciotola, unire un dadino di burro (o un filo d’olio) e sgranarlo bene con una forchetta. Spruzzare con il succo di limone e servire come accompagnamento.

Tips&Tricks
- Scegliete le melanzane perline che siano sode ma non dure, con la pelle lucida e chiara
- Come ho detto, spezie ed erbe sono insostituibili; se non amate il piccante, potete scegliere un curry più mild, tipo quello malese
- Il cocco fresco si trova facilmente a tocchi al supermercato; in caso, va bene anche quello a scaglie naturale (ma non secco né farina o rapé)
