Esotico, intrigante… non è un nuovo fidanzato, ma un piatto sorprendente. Molto fusion, perché adesso mi gira così 🙂
Mese: settembre 2017
Veneziane alla crema cappuccino
A me le brioche piacciono tutte. (Tranne, naturalmente, quelle asfittiche di certi bar, così tristemente industriali che non le mangerei nemmeno se Maria Antonietta in persona mi obbligasse).
Zuppa di wonton con zenzero fresco e bieta rossa
Wonton: ravioli cinesi, da mangiare fritti o in brodo. I ripieni variano: carne, pesce, tofu, ma sempre con verdure e una generosa dose di aglio 🙂
Brioche rustica allo yogurt con mirtilli freschi e marzapane
Non ho particolari fisime sulle farine: non credo affatto che la farina 00 sia “veleno” (!) o o che le farine più grezze siano invece miracolose. Posso dire però che, a gusto, uso poco la farina raffinata. E’ una questione di sapore, per me: non la uso MAI per la pasta fresca, e per i…
Gnocchetti alla farina di castagne con ragout di porchetta, mele e fave di cacao
Ho comprato le favette di cacao (che sono amare, croccanti, meravigliose) ad una piccola fiera in un paese di montagna. Le ho tenute lì, sperando che, prima o poi, mi sarebbe venuta un’idea creativa all’altezza del prodotto.
Brioche al farro con fichi freschi e cioccolato fondente
Tutte le volte che vado al lago a correre, passo davanti ad una casa disabitata, che nel giardino ha un enorme albero di fichi. In questa stagione, dato he nessuno li raccoglie, il profumo dei frutti che cadono nel prato è molto forte: ricorda quella di certi vini liquorosi.
Biang biang Mian – Noodle stirati con gamberi e salsa piccante al tamarindo e arachidi
I noodle Biang biang sono un cibo popolare nella Cina dello Shaanxi. Si tratta di larghe strisce di pasta fatte a mano e il nome ricorda il suono che producono mentre vengono lavorati: vanno infatti “sbattuti” sul piano di lavoro fino ad allungarli in modo irregolare. Altra caratteristica inconfondibile è che … sono piccanti, molto,…
Galette al farro con prugne nere e tè alla violetta
Partiamo dal fatto che io non ho la tv: sì, niente televisione e sì, riesco a cucinare senza mastersciefs, boss di cose varie, teleblogger che hanno paura di manipolare il cibo e praticone che propongono intrugli improbabili ma molto nazional-popolari.