Marmellata di arance e clementine al whisky
Ecco, questa è una marmellata che ricorda le splendide “marmalade” inglesi, senza essere altrettanto amara! Con un tocco di whisky, giusto quel tanto da renderla irresistibile sul tavolo della colazione.
Ecco, questa è una marmellata che ricorda le splendide “marmalade” inglesi, senza essere altrettanto amara! Con un tocco di whisky, giusto quel tanto da renderla irresistibile sul tavolo della colazione.
E’ un piatto nel solco di una tradizione antica, quella del “dolceforte”: una carne che io amo molto resa ancora più appetitosa da cacao e arancia. Trovate questa ricetta anche nel blog lifeblogger.it, che ringrazio per avermi ospitata in occasione della Fiera del cioccolato artigianale di Firenze.
Un dolcino delzioso, cremoso e poggiato su un biscotto alla cannella: adatto a un dopocena ma anche per merenda, e preparato con ingredienti che tutti abbiamo in casa.
Grissini rustici, molto saporiti anche per merito dell’aggiunta della birra artigianale nell’impasto. Ottimi con i salumi, con l’aperitivo o per un fuori pasto sano e gustoso.
Quando ho saputo che il tema della sfida MTChallenge di febbraio era il miele … beh, sono stata molto contenta. E’ un ingrediente che amo e che uso moltissimo – in verità molto più nei piatti salati che per i dolci. In questa ricetta ne ho usati due diversi, con profumi differenti, per meglio sposarli con gli altri ingredienti.
C’è un solo tipo di risotto che non mi piace: il terribile “risotto alle fragole”, che dagli anni’80 molti ristoranti si ostinano a propinare in ogni matrimonio, banchetto o festa comandata. Per tutti gli altri risotti, invece, nutro una passione sconfinata: il risotto per me è “IL” primo piatto, quello che scelgo sempre e che cucino in tutti i modi possibili (tranne che con le fragole…)
Mollica soffice, profumatissima, con le albicocche (perchè i canditi non piacciono a tutti): questo è un lievitato perfetto per la colazione ma anche per una merenda o un dopocena, magari con un cucchiaiata di crema inglese tiepida. E no, non è un panettone 🙂
La pasta coi broccoli: un classico che più classico non c’è. Piace anche a me (che non amo particolarmente la pasta), specialmente se arricchita e variata quel tanto che basta a renderla un pochino meno tradizionale.
Il pesce di lago (o di fiume): questo sconosciuto. Non per me, che lo mangio da sempre e lo conosco nei suoi impieghi tradizionali – al burro, in carpione, fritto, secco ( i “missoltini” del lago di Como…) – e nelle sue varie specie. Però, qui andiamo sul facile: la trota, ottima ed economica (e reperibilissima), finisce nel ripieno dei cappelletti.
Il Fesenjan è uno dei più antichi cibi iraniani, che già i Sasanidi preparavano per festeggiare l’inizio della primavera. Questo piatto è cucinato in ogni parte del paese (da “Tesori di Persia”). E’ un tipico “Khoresh”, cioè uno stufato (di carne, pesce o verdure) con cui si accompagna il riso pilaf. Io, lo ammetto, sono innamorata della cucina persiana, che, per equilibrio e raffinatezza dei sapori, è una delle più sorprendenti e meritevoli di conoscenza.